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Gli eventi di Google Analytics

Gli eventi di Google Analytics

Le funzionalità di Google Analytics non finiscono mai, così come le incomprensioni che si nascondono dietro ad alcune delle terminologie che utilizza. Se stai pensando alla parola evento come un tipo di cerimonia, riunione, fiera culturale o quant’altro, siamo già fuori strada! Ecco perché, prima di approfondire l’argomento, è necessario chiarire cosa si intenda per eventi di Google Analytics e come possono essere utili al fine di monitorare il tuo sito web.

Cosa sono gli eventi

Sulla piattaforma Analytics un evento può essere associato ad un’azione che un utente compie sul sito e non viene segnalata da Analytics di default, a meno che non sia stata precedentemente implementata nel codice. Esistono diverse tipologie di evento, dal clic su un link interno alla pagina, al clic su una mail che ti trasferisce sulla schermata di posta elettronica.

Perché sono importanti

E qual è il vantaggio? Il monitoraggio di queste particolari interazioni è fondamentale sia per capire meglio il comportamento dell’utente sul sito web, sia per verificare l’andamento generale. Naturalmente non è necessario impostare un evento per ogni clic, ma è importante analizzare con criterio il sito web e comprendere quali sono le potenziali interazioni del visitatore con la pagina, e quali di queste conviene tracciare.

Come si implementano

Esistono due metodi di implementazione degli eventi di Google Analytics. I più capaci ed esperti del settore preferiscono inserire i codici manualmente, ma per altri potrebbe essere più semplice affidarsi ad un altro tool di Google: Tag Manager. Vediamo quindi entrambe le procedure.

Il codice evento con Google Analytics si applica seguendo la struttura base
ga(‘send’, ‘event’, ‘category’, ‘action’, ‘label’, value) prima di andare ad aggiungerlo al codice sorgente.
Gli elementi “send” ed “event” del codice devono rimanere invariati, mentre occorre cambiare le altre voci in modo da poter riconoscere l’evento in fase di analisi.

  • Category si riferisce alla categoria generale dell’evento, come può essere “invio” per intendere il clic su un bottone;
  • Action evidenzia il tipo di operazione richiesta, ovvero il “clic”;
  • Label è un’informazione facoltativa che può specificare il tipo di azione compiuta per distinguere, ad esempio, il clic sul form “informazione” o sul numero di telefono “chiamata”;
  • Value associa una variabile numerica all’evento, anche questo elemento è opzionale.

Ma come fare se ti occupi di marketing e non sei pratico di codici e linguaggi?
Non preoccuparti, la piattaforma Tag Manager ti permette di installare il tracciamento gli eventi in modo autonomo, senza ricorrere ogni volta all’aiuto degli sviluppatori.

Gli eventi con Tag Manager

Dopo la prima parte di installazione leggermente più ostica (necessaria a collegare lo strumento al tuo sito) , sarai capace di creare tutti gli eventi che preferisci semplicemente seguendo una procedura abbastanza standard. I passi fondamentali sono:

  • configurare le variabili opportune (es. URL di clic);
  • creare l’attivatoreche servirà ad indicare la condizione, ovvero quando dovrà verificarsi (cioè attivarsi) il tag (es. clic – solo link);
  • creare il tagcioè attribuire del valore impostando i dati elencati precedentemente (evento, categoria, azione, etichetta) in modo tale da allineare le informazioni di Google Tag Manager a quelle di Analytics.

Sei vuoi scoprire qualcosa in più sul mondo di Analytics ti consiglio di dare un’occhiata qui (link).

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